Docker, CoreOS e altri nella comunità dei container aperti hanno concordato di lavorare insieme per promuovere uno standard aperto dopo mesi di dibattito febbrile su dove sarebbe andato avanti.

Il nuovo Open Container Project (OCP), che è stato presentato e ospitato dalla Linux Foundation, riunisce i grandi attori del panorama dei container e sta cercando di creare uno standard unificato che tutti i contenitori possano lavorare con.

"La missione dell'OCP è di consentire agli utenti e alle aziende di continuare a innovare e sviluppare soluzioni basate su container, con la certezza che i loro sforzi di sviluppo pre-esistenti saranno protetti e senza frammentazione del settore", secondo un comunicato stampa OCP.

Docker sta donando il codice per il formato del contenitore del software e il runtime, oltre a specifiche associate, mentre la leadership dell'iniziativa Applicationcope Application (appc), incluso CoreOS, porterà leadership tecnica e supporto all'OCP.

Microsoft e Google a bordo

Il formato immagine di OCP sarà completamente retrocompatibile con il formato di immagine e l'app di Docker con ulteriori sforzi per armonizzare tutti gli sforzi compiuti dalla comunità dei container.

L'OCP ha definito tre principi in base ai quali sarà tenuto. Ciò include non essere legati a costrutti di alto livello come particolari client, non essere strettamente associati a particolari fornitori o progetti e essere portabili su una varietà di sistemi operativi, hardware, cloud pubblici e così via.

Docker e CoreOS non sono le uniche aziende a partecipare all'OCP. Microsoft, Amazon Web Services, Cisco IBM, HP, Google, Intel, Red Hat e VMware sono tra gli altri che lavorano verso uno standard comune che definirà il futuro del settore in rapida crescita.

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