Un enorme aumento del numero di dispositivi che compongono l'Internet of Things (IoT) avrà un impatto significativo sul funzionamento della supply chain, secondo un rapporto della società di analisi Gartner.

Fattori come l'accesso alle informazioni sulla catena di approvvigionamento e l'esposizione al rischio cibernetico diventeranno sempre più pertinenti.

Il rapporto di Gartner suggerisce che i dispositivi connessi a IoT raggiungeranno i 26 miliardi entro il 2020, rispetto a 0,9 miliardi nel 2009. Gartner ha già avvertito di una serie di sfide successive che verranno affrontate dai data center come risultato.

Nonostante l'enorme aumento del numero di dispositivi connessi, Michael Burkett, vice presidente delegato di Gartner, ha affermato che è importante mantenere la maturità degli oggetti in prospettiva.

"Alcuni dispositivi IoT sono più maturi, come la telematica commerciale ora utilizzata nelle flotte di autotrasporti per migliorare l'efficienza logistica", ha affermato Burkett. "Alcuni, come i tessuti intelligenti che utilizzano sensori all'interno di capi di abbigliamento e tessuti industriali per monitorare la salute umana oi processi di produzione, stanno appena emergendo."

Servizi differenziati

Gartner prevede che l'aumento dell'IoT consentirà alle catene di approvvigionamento di fornire "servizi più differenziati ai clienti in modo più efficiente".

Ciò sarà reso possibile grazie a una rete altamente interconnessa di dispositivi che comunicano tra loro. In particolare, è previsto che i marketer e i product designer vedano cambiamenti nei ruoli della supply chain.

Il marketing digitale trarrà vantaggio dall'aumento dei dati dei clienti e dalla possibilità di segmentare il pubblico in misura maggiore. I progettisti, nel frattempo, dovranno trovare i modi per incorporare la tecnologia in prodotti che consentano loro di comunicare con altri dispositivi.

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