Questa batteria biologica è fatta di vitamine
notiziaLe batterie sono vitali per la vita moderna. Senza di loro non ci sarebbero macchine, telefoni cellulari, macchine fotografiche o computer portatili. TechRadar sarebbe un posto molto diverso.
Ma c'è un piccolo problema: produrre e smaltire le batterie ha un grande impatto sull'ambiente. Così ingegneri e chimici lavorano costantemente per trovare alternative più ecologiche - dopo tutto, la natura è in realtà abbastanza buona per immagazzinare energia.
L'ultimo sviluppo arriva dall'università di Toronto. Lì, una squadra di chimici ha creato una batteria che incorpora parti di vitamine. È ad alta tensione, duratura e rispettosa dell'ambiente.
Bio-Derived
Il principale passo avanti è la creazione di un catodo da una sostanza chiamata "flavina", derivata dalla vitamina B2. I catodi sono dove gli elettroni fluiscono dall'interno di una batteria, fornendo una corrente elettrica a un dispositivo collegato.
Mentre parti di batteria derivate da bio-derivati sono state fatte prima, questa è la prima che utilizza polimeri a catena lunga per gli elettrodi.
L'energia può quindi essere immagazzinata in una plastica creata dalla vitamina, piuttosto che in un materiale più costoso e meno ecologico come il cobalto.
Dwight Seferos, che è coautore di un articolo che descrive la batteria nella rivista Advanced Functional Materials, afferma che il processo di sviluppo ha richiesto del tempo.
"Tu metti le cose insieme in un certo ordine, ma alcune cose che sembrano che si adatterebbero insieme sulla carta non sono in realtà", ha detto. "Abbiamo provato alcuni approcci e il quinto ha funzionato".
Prova ed errore
Anche Tyler Schon, che ha lavorato al progetto, ha aggiunto: "È stato un sacco di tentativi ed errori, ora stiamo cercando di progettare nuove varianti che possano essere ricaricate ancora e ancora."
Il loro prototipo attuale ha le dimensioni di una batteria per apparecchi acustici, ma hanno in programma di svilupparlo ulteriormente e potenzialmente di adattarlo a una dimensione che potrebbe supportare dispositivi più grandi.
- Questo drone spara "uova di drago" infuocate
- Duncan Geere è lo scrittore scientifico di TechRadar. Ogni giorno trova le notizie scientifiche più interessanti e spiega perché dovrebbe interessarti. Puoi leggere altre sue storie Qui, e puoi trovarlo su Twitter sotto la maniglia @duncangeere.
Immagine di credito: Diana Tyszko / Università di Toronto